Resta davanti alla Red Bull solo nella performance da qualifica ed è un vantaggio che la Ferrari deve provare a tenersi ben stretto, per farne anche nei prossimi GP la premessa di gare da vincere, obiettivo imprescindibile per puntare a riaprire la sfida. Sì perchè a Baku la storia di questo Mondiale ha in qualche modo ufficializzato una svolta che era già intuita con le “crepe” ferrariste (di varia natura) di Barcellona. Il tempo stringe ed il prossimo GP incombe. Quattro giorni e tutti di nuovo in pista a Montreal.
Doppietta Red Bull … Ferrari doppio zero. Gli sguardi post-gara (ma spesso prima della bandiera a scacchi) sono sempre più enigmatici, per non dire insondabili. L’abilità di Leclerc di trattenersi davanti ai microfoni (suo malgrado) è sempre più raffinata e perfezionata. Sono gli occhi, le espressioni dei due piloti ed anche quelle del Team Principal Mattia Binotto a definire il delicato passaggio ferrarista. Al di là delle immagini eclatanti, di una Rossa muta in fondo ad una via di fuga e di un’altra dalla quale escono pennacchi di fumo mentre percorre gli sterminati boulevards di Baku. L’Azerbaijan, il Paese del vento e del fuoco (ma è come dire: Italia, pizza e mandolino), scompiglia i piani iridati ferraristi ed incendia la candidatura di Verstappen al bis iridato.
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