Derby di Coppa Italia: le pagelle dell’Inter

Handanovic 6 – Avvio col brivido: il solito grazie, ma questa volta con i piedi. Riscatta la leggerezza, nel complesso questa sera l’Inter non paga dazio.

Skriniar 6,5 – Su Leao si fa il segno della croce, con atteggiamento fin troppo attendista. Però alla fine la porta a casa. Vita più semplice su Rebic.

De Vrij 6 – Duello rusticano con Giroud, prova ad alzarsi per migliorare la farraginosa manovra dei suoi nel secondo tempo.

Bastoni 6,5 – L’ultimo derby gli è costato due giornate, che lo senta è certificato anche dagli sganciamenti offensivi. Poche sbavature.

Dumfries 6,5 – Attento dietro, abbastanza pericoloso davanti. Lo sprint di Theo non sempre lo regge, ma si dà da fare e nel complesso non dispiace. (Dall’88’ Darmian s.v.).

Barella 5,5 – Sbuffa e s’arrabbia perché vede e sente le difficoltà, sue e del centrocampo nerazzurro. Supporta Skriniar e Dumfries su Leao, senza entusiasmare. (Dal 64’ Vidal 4,5 – In palese difficoltà. Sembra andare al ralenty e pasticcia anche: forse meglio lasciarlo a riposo).

Brozovic 5 – Non ricambia la marcatura di Krunic, lasciano l’avversario libero di infilarsi nelle maglie della propria difesa.

Calhanoglu 6 – Parte carico, e del resto sa come si fa. Poi non trova compagni ispirati e un po’ si spegna anche lui.

Perisic 6 – Sostituire questo signore sarà complicato per tutti: il manuale di cosa deve fare un esterno per essere completo. Tanto da portare a casa la pagnotta, pur senza entusiasmare. (Dall’88’ Gosens s.v.).

Lautaro 5 – Paga la regola inzaghiana del giallo, ma soprattutto una partita ai limiti dell’incosistenza. Mai ficcante, se non sul polso del malcapitato Maignan: continua il periodo no. (Dal 64’ Sanchez 5,5 – Un passo avanti, e sarebbe strano il contrario. Almeno lotta).
Dzeko 5,5 – Ben murato dagli avversari, ma ci mette anche del suo. Meglio dell’argentino, non che ci voglia molto di questi tempi. Almeno, timidi segnali di vita. (Dall’80’ Correa s.v.).

Inzaghi 5,5 – I minuti senza segnare iniziano a diventare un dato fin troppo preoccupante. Davanti ha un problema grosso come una casa, nella testa dei suoi giocatori forse anche. E i cambi non incidono.

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