Addio a Mario Sconcerti, il giornalista e scrittore aveva 74 anni

Lutto nel mondo del giornalismo: addio a Mario Sconcerti, una delle firme più prestigiose e storiche dello sport italiano, aveva 74 anni ed era ricoverato presso il Policlinico di Tor Vergata per accertamenti di routine. “Era ricoverato a Roma ma ieri aveva rassicurato molti amici che entro Natale avrebbe fatto rientro a casa – scrive il Corriere della Sera -. I suoi parenti hanno raccontato che un malore lo ha colto in maniera improvvisa e a nulla sono serviti i tentativi dei medici per rianimarlo”.

Sconcerti, nato il 24 ottobre 1948, aveva iniziato la sua carriera di giornalista a Firenze, al Corriere dello Sport. Presto viene trasferito nella redazione milanese e, in seguito alle anticipazioni sulla rivoluzione azzurra del ct Bernardini nel 1974, alla sede centrale di Roma, dove segue soprattutto il ciclismo. Nel 1979 il passaggio alle pagine sportive de La Repubblica, otto anni più tardi diventa vicedirettore vicario alla Gazzetta dello Sport poi di nuovo a Repubblica (1988) e l’esperienza da direttore al Secolo XIX nel 1992.

Dal 1995 al 2000 guida il Corriere dello Sport prima di diventare direttore generale della Cecchi Gori Group e della Fiorentina dalla quale però si dimette poco dopo per divergenze con Giancarlo Antognoni, allora dirigente viola. Il passaggio alla televisione avviene con Steam, poi su Sky e Rai prima di diventare opinionista a Mediaset, esperienza iniziata durante i Mondiali 2018 e confermata a Pressing, sia su Rete 4 che Italia 1. Negli ultimi anni aveva ricoperto il ruolo di editorialista del Corriere della Sera.

Sconcerti è stato anche scrittore, tra le sue opere “Con Moser da Parigi a Roubaix” del 1978, “Storia delle idee del calcio” del 2009, “Il calcio dei ricchi” del 2012 e “Storia del gol” del 2015.

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