Champions League

Juve, le pagelle: il tridente Dybala-Morata-Vlahovic non basta, Chiellini al top, di De Ligt l’errore finale

Perin 6: il portiere di Coppa Italia è lui, aveva anche un conto in sospeso dopo la Supercoppa giocata al posto dell’indisponibile Szczesny. Incolpevole sui gol, anche se 4 son tanti.
Danilo 5,5: stringe i denti, Perisic è un pessimo cliente, si arrende prima dell’intervallo (41′ pt Morata 7: da quando c’era Vlahovic in pratica non segnava mai, appena 3 gol in oltre 1100 minuti. Ma è uomo da finale e si conferma, sua la zampata che cambia la partita ed è sua pure l’apertura per Dybala che ispira il 2-1)
De Ligt 5: insieme a Chiellini tra i pochi a tenere alto il livello di tensione, ma non riesce a trattenersi quando regala all’Inter il rigore del controsorpasso. Domina quasi sempre, ma di errori decisivi ne commette ancora parecchi.
Chiellini 7: ultima finale da capitano della Juve, è forse l’unico a scendere in campo come si deve. Tiene alta la difesa, le prende tutte di testa, prova a svegliare una Juve dormiente (39′ st Arthur 5,5: non entra mai in partita).
Alex Sandro 6: comincia regalando un pallone agli avversari e prosegue sempre sonnecchiando. Poi però trova il tiro (tiraccio) su cui Morata piazza la zampata del pareggio (1′ pts Pellegrini 6: non è per colpa sua se la Juve prende due gol in un amen).
Cuadrado 5: si fa saltare come un birillo da Barella, non sembra mai realmente in grado di fare la differenza. Da terzino però permette alla Juve di avere una spinta in più, anche se Perisic gli fa girare la testa con tutti quegli inserimenti.
Zakaria 5: un po’ qua, un po’ là, mai nel cuore dell’azione. E tra tutti forse è lui il più colpevole in occasione della dormita generale sul gol di Barella (21′ st Locatelli 5,5: sostanza a metà campo, ha recuperato appena in tempo per aiutare la Juve ma non ne ha abbastanza).
Rabiot 6,5: prova a tenere alta la pressione bianconera, poco assistito dai compagni di reparto, sembra comunque un altro giocatore rispetto ai primi due anni e mezzo.
Bernardeschi 6: guarda Barella prendere la mira e calciare senza nemmeno accennare la chiusura distratto dal taglio di Perisic, però un po’ alla volta prova a salire di giri e quando viene messo a destra non sbaglia più (21′ st Bonucci 5,5: deve dare sicurezza alla difesa in vista di un finale incandescente, invece finisce per causare il rigore del 2-2 anche se i dubbi restano molti).
Dybala 6,5: è lui a creare i principali pericoli? Sì. È lui anche a sprecare le occasioni migliori? Sì. È sempre lui a tenere sempre accesa la luce quando la Juve ne ha più bisogno? Sì. Compreso quell’assist al bacio per Vlahovic. Il gol se lo sarebbe meritato, avrebbe meritato anche un altro finale (8′ pts Kean 6: entra quando ormai è tutto finito).
Vlahovic 7: il primo controllo è un problema enorme, girarsi con l’uomo addosso pure. Però è un guerriero, ha una rabbia e una fame che in un bomber fanno la differenza. Trova il gol, non basta.

All. Allegri 5: la Juve comincia nel peggior modo possibile, però nel secondo tempo torna in campo finalmente con lo sguardo giusto. E azzanna la partita, divora l’Inter. Per poi sparire appresso agli stessi errori. Perde pure la testa. La prima stagione con zero titoli sulla panchina della Juve, no non può essere soddisfatto.