Coppe

Del Bosque: «Pirlo è da Pallone d’oro»

GASPORT (F. Grimaldi) – E all’improvviso il baffo del marchese Vicente del Bosque si fa ancora più sorridente, quando nella rosa dei papabili al prossimo Pallone d’oro, il tecnico della Spagna campione del mondo e d’Europa in carica (capace, come Lippi, di avere vinto titolo mondiale ed europeo con club e nazionale) sente il nome di Andrea Pirlo. E, con la solita sincerità, neppure prova a dissimulare: «Sì, Pirlo potrebbe vincerlo, è fra i candidati. Si tratta di un giocatore completo, capace di costruire il gioco e di finalizzarlo. Anche se io, nonostante creda poco in questo riconoscimento, spero che vada a uno spagnolo. Iniesta? Non è l’unico. E poi la concorrenza è forte. Ronaldo, Messi, Falcao…».
Unico e Vicente Ciò che più sorprende in questo signore elegante è proprio il suo stupore. Ma non ci sarebbe stata scelta migliore per assegnare questa seconda edizione del premio Nils Liedholm, «campione nello sport, signore nella vita». Come Del Bosque, che arriva puntualissimo nella tenuta di Carlo Liedholm, figlio del Barone, sulle colline del Monferrato, direttamente dalla sua Madrid, accompagnato dal caro amico della Gazzetta Alberto Cerruti. E, di fronte ad autorità, campioni per sempre (Rivera, Prati) e studenti esclama un «Madre mia», quando scopre che la sua stella brilla anche qui, come in terra spagnola. È lui l’erede di Carlo Ancelotti, che aveva vinto il premio l’anno scorso, con una motivazione che gli rende onore. La giuria lo ha scelto «per le intuizioni messe al servizio di un gioco innovativo e vincente», ma anche «per la capacità di trattare sia vittoria che sconfitta con eleganza pacata, senza esaltarsi per l’una né deprimersi per l’altra». E se il Pallone d’oro andrà a Pirlo, onore al genio dello juventino. Resta l’orgoglio per essere il condottiero della sua nazionale: «Sono contento per i risultati, ma ancor più perché la Spagna ha fornito una bella immagine di se stessa».
Bojan ti aspetto Auspica un grande Juve-Napoli («sarebbe la migliore propaganda del calcio italiano, sono le squadre che giocano il miglior calcio nel vostro Paese») ed assolve gli azzurri dopo la finale europea: «L’Italia aveva speso molto in semifinale con la Germania e questo ci ha facilitato». Un Del Bosque che ridà speranza anche al milanista Bojan: «Come tutti quelli che giocano all’estero, se farà bene le porte della nazionale saranno sempre aperte».
Gemellati Una giornata da incorniciare, che di fronte ai Liedholm di oggi (oltre a Carlo, i nipoti Paolo e Andrea) ha sancito il gemellaggio fra Cuccaro Monferrato e la città svedese di Valdemarsvik, dove il Barone era nato l’8 ottobre 1922.