GASPORT (A. CREMONESI) – Il primo podio stagionale è stato archiviato in fretta come un traguardo di passaggio per tornare là dove la Ferrari e Fernando Alonso vogliono: disturbare il sonno di Sebastian Vettel e soci dalle parti di Milton Keynes. Il successivo passo lo ha indicato domenica sera, nel paddock di Istanbul, Stefano Domenicali: «Dobbiamo sfruttare meglio gli scarichi in qualifica» . Il che si traduce per i tecnici in una spasmodica ricerca di maggior carico aerodinamico con l’obiettivo di avvicinare anche sul giro secco la Red Bull, per poter davvero lottare ad armi pari poi in gara. La ricetta per centrare l’obiettivo? Gettare nella mischia le novità che man mano vengono preparate alla Gestione Sportiva.
Data Da questo punto di vista il fine settimana del GP di Spagna (20-22 maggio) è segnato sul calendario dei tecnici con la matita rossa perché lì, al Montmelò, debutterà un sostanzioso pacchetto aerodinamico. Qualcosa si è già visto nelle libere in Turchia sulla 150 Italia di Felipe Massa, che ha messo sotto esame un fondo differente sul quale erano montati scarichi con piccole ma (sperano a Maranello) significative novità. Venerdì sera queste novità sono tornate nelle casse ma non perché siano state bocciate quanto perché considerate «materiale sperimentale» da utilizzare appunto nelle prossime gare. In Spagna verranno certamente rispolverate probabilmente su entrambe le macchine e saranno accompagnate da altre soluzioni che non ci sarà tempo e modo di provare in anticipo in un test aerodinamico a Vairano ma che se Alonso e Massa promuoveranno nelle libere, saranno poi impiegate nel resto del fine settimana.
Gomme La speranza è che queste novità consentano alla 150 Italia di poter migliorare le prestazioni in modo tale da poter salvaguardare qualche treno di pneumatici freschi: è grazie a questa arma che nella fase finale del GP di Turchia Webber ha scavalcato Alonso e Rosberg ha beffato Button (oltre a consentire a Vettel di concludere la gara con la massima tranquillità). Staff Il grande sforzo produttivo a Maranello è stato accompagnato anche da una ridistribuzione di compiti e competenze all’interno della Gestione Sportiva: nessun taglio di teste, si va avanti con gli stessi uomini — ha sottolineato con forza il d. t. Aldo Costa — ma con ruoli magari differenti per evitare una assuefazione alla progettazione che spegne la fantasia. E chi è coinvolto in questa ristrutturazione interna è facilmente intuibile. «Quello che facciamo in fabbrica resta tra noi — ha spiegato Domenicali— ma è chiaro che l’area nella quale si focalizza la nostra attenzione è l’aerodinamica. L’intenzione è fare tutto ciò che è possibile per rendere più efficente il lavoro» . Nella sostanza sono stati rafforzati alcuni gruppi di lavoro: se, ad esempio, sugli scarichi lavoravano in cinque ora sono in otto e anche all’interno dei vari gruppi molti hanno mutato compiti. Una ridistribuzione che non ha esentato neppure il vertice tecnico, rappresentato da Pat Fry, il capo progettista Nikolas Tombazis e il responsabile della galleria del vento, Marco De Luca.
Galleria Nuovi compiti, nuove metodologie di lavoro ma anche una profonda revisione della galleria del vento di Maranello che, fornendo dati sbagliati, ha spinto lo sviluppo della 150 Italia fuori strada. Ci vorrà ancora qualche mese ma tra settembre e ottobre sarà tutto a posto. Questo però non vuol dire che da qui ad allora la galleria non lavorerà. Anzi. E le novità della Spagna ne sono una prova concreta.