Coppa Italia: le pagelle di Fiorentina – Juventus

FIORENTINA
Terracciano 6 – 
Non capita spesso di giocare contro la Juventus e di essere così poco impegnato. Un regalo che il portiere accetta volentieri almeno fino alla beffa finale.
Odriozola 6 – 
Vede davanti a sé un Ikonè ispirato e allora gli protegge le spalle con sapienza tattica fino a quando non è costretto ad arrendersi a un infortunio. Dal 1’ st Venuti 5 – Entra con grande voglia ma anche poco sereno e questa mancanza di serenità gli costa cara alo scadere quando realizza il gol nella porta sbagliata.
Milenkovic 5,5 – 
Incrocia poco l’amico Vlahovic e più spesso un poco incisivo Kean, il che gli consente disimpegni eleganti e puntuali. Poi commette un errore ma gravissimo, un liscio dal quale nasce lo 0-1.
Igor 6,5 – Si prende quasi sempre sulle spalle in peso della marcatura di Vlahovic, che svolge con foga e prendendosi qualche licenza. E il più applaudito dei suoi, ovazione ogni volta che ferma il serbo.
Biraghi 6 – Onora come sempre i gradi di capitano fornendo una spinta costante e generosa dominando la fascia sinistra.
Bonaventura 6 – Insegna calcio semplice ed efficace, non sempre recepito al cento per cento dagli allievi.
Torreira 6,5 – Gran bel duello il suo con Arthur, fatto di tecnica ma soprattutto di sapienza tattica e leadership, duello senza un trionfatore ma con due vincitori.
Castrovilli 5 – Chissà come e quando ha smarrito l’ispirazione che lo ha portato in Nazionale. Attualmente trattasi di giocatore normale. Dal 39’ st Duncan sv.
Ikonè 6,5 – Comincia a esporre un po’ delle doti che l’hanno fatto emergere nel campionato francese e che lo rendono difficile da tenere sotto controllo. Gli manca solo un po’ di mira, colpisce un palo clamoroso. Dal 39’ st N. Gonzalez sv.
Piatek 5 – Spazi stretti e spesso occupati dalle spalle larghe di De Ligt, in queste condizioni anche per un cobra come lui è davvero difficile riuscire a essere incisivo. Dal 20’ st Cabral 6 – Molta voglia di mettersi in mostra per avere più spazio, è evidente che può fare molto di più.
Saponara 6 – Sguaina subito un’ispirazione da grande serata, infilandosi sempre agevolmente tra Akè e Danilo. Si perde un po’ alla distanza. Dal 20’ st Sottil 5,5 – Forse pensava di giocare titolare, non entra con quella determinazione che di solito lo contraddistingue.
All. Italiano 6 – Capisce che può giocarsela alla pari e prova a vincerla, ma poi la perde in maniera immeritata.

JUVENTUS
Perin 6,5 – 
Conferma la sua affidabilità già certificata dalla precedente uscita contro il Sassuolo, è il portiere di Coppa e il ruolo gli sta piacendo.
Danilo 6,5 – Dove lo metti sta, e ci sta senza far pentire della scelta. Mettendosi il distintivo da difensore centrale spreca meno fiato e gestisce bene la situazione.
De Ligt 7 – Quando è nella posizione giusta, cioè quasi sempre, ha l’aspetto di un muro che intimidisce chiunque lo punti, a qualunque velocità. Autoritario e autorevole al centro della difesa.
De Sciglio 5,5 – Inedito il ruolo di braccetto difensivo sinistro, inedito anche il duello con Ikonè dal quale esce quasi sempre battuto.
Akè 5 – Normale sentire le farfalle nello stomaco quando si gioca per la prima volta titolare, il ragazzo le asseconda un po’ troppo, sbagliando parecchio. Dal 1’ st Cuadrado 7 – Il suo ingresso cambia gli equilibri dalla sua parte, dove prima dominavano gli altri e nel secondo tempo comanda lui. Ed è proprio da lui che nasce l’episodio decisivo.
Locatelli 6 – Deve fare soprattutto legna e qualche volta usare le maniere forti, con la squadra in emergenza serve sacrificio e l’azzurro risponde “presente”.
Arthur 6,5 – Ha il compito di gestire con sapienza la palla in mezzo al campo, lo svolge bene come in passato aveva solo lasciato immaginare. I compagni lo cercano sempre e questo è un segnale importante.
Rabiot 6 – Si nota poco la sua presenza che può essere un segnale negativo ma in fondo anche parzialmente positivo perché significa che non commette errori di grande evidenza.
Pellegrini 6 – Si conferma una buona alternativa per la fascia sinistra, per ora solo un’alternativa che avrebbe bisogno di qualche guizzo in più per aumentare di grado.
Vlahovic 6 – Ha il fegato per provare a non farsi condizionare da una situazione ambientale carica di rabbia nei suoi confronti, ma anche tecnicamente la sua è una serata complicata. Però la prima palla-gol bianconera dopo 56 minuti è roba sua. Difficile da valutare, merita la sufficienza per il coraggio.
Kean 5 – Immensa la sua fatica nel cercare di interpretare il ruolo di seconda punta, in una serata di scarsa ispirazione generale. Un’altra occasione persa per lui. Dal 14’ st Morata 6 – Si è cucito addosso questo nuovo ruolo “alla Ciccio Graziani”, fatto di generosità e altruismo, che sembra calzargli veramente a pennello.
All. Allegri 6 – Fa quello che può con quello che ha, un po’ di sano realismo è un pregio e non un difetto. E il risultato gli dà ragione.

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